[ d e e p P u r . p l e ) The Highway Star

Milano 23 ottobre 2000

I Deep Purple questa sera sono al Fila Forum di Assago (MI). E' una serata speciale. Con loro ci sara' una orchestra sinfonica di 80 elementi. Un tour voluto dopo il grande successo di pubblico e critica delle 2 date londinesi del 25 e 26 settembre 1999 alla Royal Albert Hall di Londra per la celebrazione del 30° anniversario del disco del 1969 "Concerto For Group And Orchestra". Primo vero esperimento di fusione di musica Rock e Classica interamente scritto da Jon Lord.

Un progetto ambizioso quello del tour con l'orchestra, progetto contro cui hanno naufragato molti altri gruppi rock nel passato, sopraffatti dalle difficolta' sia organizzative sia di affluenza e gradimento di pubblico. Se devo essere sincero anche io ho avuto perplessita' riguardo all'opportunitą commerciale di questo tour (non dimentichiamo che un'intera orchestra da portarsi in giro e da pagare tutte le sere non e' cosa da poco) e i rischi sono molto alti. Evidentemente non sono calcoli per i Deep Purple (per fortuna), ancora una volta dimostrano di avere avuto ragione.

Incredibilmente il Filaforum e' pieno in ogni ordine di posti, un tutto esaurito che la dice lunga su quanto sono amati i Deep Purple dal pubblico, alla faccia di tutti i media che da piu' di un decennio li danno per prossimi alla fine carriera (quanti anni sono passati da quando gli affibbiarono l'appellativo di Jurassic Rock? Quanti gruppi "emergenti" osannati dai media sono crollati e finiti nel dimenticatoio da allora? Non c'e' nessuno che ha tenuto il conto. Ma ieri sera si contavano piu' di 10.000 presenze nell'auditorium. Una bella rivincita, non c'e' che dire!).

L'aria che si respirava prima dell'inizio era quella delle grandi occasioni. Alle 21:00 viene annunciato dal palco che il concerto ritardera' di 15 minuti per permettere alla gente ancora fuori a fare la fila di prendere posto all'interno (a me sembrava gią strapieno!).

Alle 21:15 l'orchestra prende posto sul palco, il pubblico e' impaziente, dopo altri dieci minuti si spengono le luci e Jon Lord appare dietro il pianoforte a coda in un'ovazione del pubblico

"Pictured Within" con Miller Anderson alla voce da l'avvio allo spettacolo e gia' mi si accappona la pelle.

E' il momento dell'ospite d'eccezione: Ronnie James Dio. "Sitting In A Dream" e "Love Is All": Si sente che Ronnie e' in grande forma questa sera.

Ed ecco forse la vera sorpresa della serata: Ronnie canta "Magica" dal suo nuovissimo CD, con i Deep Purple che gli fanno da band (mai migliore band hai avuto eh Ronnie?) subito seguita da "Rainbow In The Dark" in una versione che solo i Deep Purple ci potevano regalare. Ed e' solo l'inizio.

Non abbiamo il tempo per riprenderci che parte subito "Wring That Neck" nella versione jazzata con i fiati. Anche questa una meraviglia. Il pubblico gradisce e si spella le mani. In piedi per gli applausi. La security invita tutti a sedersi (ci riesco a fatica).

L'orchestra parte con l'introduzione a "Pictures Of Home", non ci lasciano neanche il tempo di respirare. L'entrata di batteria e' micidiale, fanno sul serio, sono tutti carichi, suonano come meglio non si potrebbe. E' il turno di "Fools". Non ci sono parole. I suoni elettrici e l'orchestra si fondono a meraviglia. Dal volto del direttore (Paul Mann) si intuisce la soddisfazione: tutto va per il meglio.

Per un momento penso a Jon Lord, forse e' veramente questo che voleva? Al momento non riesco a darmi una risposta, sono frastornato ed emozionato. In questo momento mi sento contento di essere un fan di questa gente.

Morse solo: Steve suona magistralmente e duetta con l'orchestra fondendo i suoni in un crescendo incredibile. Il pubblico mostra di gradire la bravura dell'americano.

"When A Blind Man Cries": altro momento da brivido, con l'orchestra che da' il meglio di se' in questa struggente ballata, Jon Lord magistrale, Gillan istrione come sempre e come solo lui sa fare.

Vorrei non finisse mai.

"Ted The Mechanic": tutti si scatenano. L'auditorium sembra muoversi con il pubblico quasi fosse una cosa viva. E' incredibile.

"Sometimes I feel Like Screaming": ormai e' un classico, con l'orchestra e' una piccola perla. Gillan sempre perfetto.

A questo punto Gillan si fa serio, si siede a bordo palco e con voce soffusa annuncia che l'orchestra esguira il "Concerto" del '69. In realta' eseguira il 1° movement e il 3° movement, saltando tutto il 2° movimento (peccato, la parte cantata di Gillan e' una delle cose che preferivo).

Nonostante quanto successo in alcune date precedenti il pubblico segue la performance con notevole attenzione senza nessuno che si mette a schiamazzare nei momenti piu' calmi e dimostra una maturita' notevole. Applausi a scena aperta, direttore, orchestrali e Deep Purple visibilmente soddisfatti. Non ci lasciano sfogare la nostra gratitudine che si riparte alla grande con "Perfect Strangers", con l'orchestra che rende questo pezzo veramente indimenticabile, giochi di luce viola sul palco, sembra quasi che ci si sollevi tutti da terra. Un'emozione grandissima. Una versione stupenda. Sembra un pezzo scritto apposta per essere suonato con l'orchestra.

"Smoke On The Water": dopo l'introduzione di Steve Morse che suona alcuni dei riff piu' famosi del Rock prima di attacare la sequenza di accordi piu' conosciuta al mondo. Si unisce ancora Ronnie James Dio e tutti in piedi a cantare in coro. E' una vera festa.

Salutano il pubblico, l'orchestra esce di scena. Naturalmente tutti ad urlare per i bis. Ed ovviamente i Deep Purple non si fanno pregare, riappaiono presto e attaccano "Black Night", Ian Gillan si mette al posto di Paul Mann e dirige i cori del pubblico, come al solito Ian ci tiene tutti in mano. E' unico.

"Highway Star" chiude definitivamente lo show, tutti a scatenarsi, tutti a sentirsi partecipi di questo evento. Ancora una volta ci hanno regalato una serata fantastica, irripetibile. Ancora una volta i Deep Purple si dimostrano al di sopra dei tempi e delle mode, unici ed inimitabili.

Grazie Deep Purple.

Marino Zanesi


[ reviews | the highway star ]